La piccola libreria di Adib

La piccola libreria di Adib è un barlume di luce che ammicca nel buio della miseria umana. Sorge nel cuore di Beirut tra mura ferite dalle pallottole, pattuglie di soldati armati e strade abitate da disperati. Adib ha messo in vendita sugli scaffali alcune centinaia di libri in lingua inglese nuovi fiammanti. Ha dedicato uno scaffale alla filosofia, quattro alla letteratura e tre alla poesia. Mentre parlavamo di Tomasi di Lampedusa, mi ha fatto toccare fiero la carta di un’edizione inglese del Gattopardo. In arabo il nome “Adib” vuol dire “studioso”. Nonostante la laurea in psicologia, Adib ha preferito vendere libri in inglese: “La città ne aveva bisogno” mi ha detto sorridendo. Sono in pochi a cogliere quell’occasione di felicità ma la libreria resiste, aperta ormai da due anni. Adib e i suoi libri stanno lì in quell’inferno a ricordarci quanto di mirabile c’è nell’uomo, nonostante tutto

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